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...fratel Gabriele, ti ricordo così...
- Venerabile sei tu, fratel Gabriele,
perché profondamente hai meditato
giorno e notte la legge del Signore.
Un dono, una testimonianza
Estratto dal
"Summarium" della vita e della fama di santità del Servo di Dio Gabriele Taborin
Un dono di Fratel Gabriele
(estratto del Testamento
Spirituale - Belley, Casa Madre 25 agosto 1864
PREGHIERA PER FRATEL GABRIELE TABORIN
( ottobre )
Dio nostro Padre, che hai suscitato nella Chiesa il Venerabile Fratel Gabriele Taborin per promuovere l'educazione cristiana, la catechesi e l'animazione liturgica, concedi che, condividendo il suo carisma, sappiamo compiere la nostra missione, con la forza del tuo Spirito. E, se è tua volontà, fa' che egli venga riconosciuto nel numero dei santi, concedendoci per sua intercessione la grazia di cui abbiamo bisogno... (citare i nomi delle persone per le quali si desidera pregare).
Te lo chiediamo con insistenza per Cristo nostro Signore.
AMEN
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Il venerabile Gabriele Taborin, settimo e ultimo figlio, di una famiglia contadina, nacque il 1° novembre 1799 a Belleydoux, piccolo paese dell’Ain, in Francia. Fu battezzato lo stesso giorno. Con la vita ricevette dai genitori esempi di comportamento cristiano. Il padre Claudio Giuseppe, che gestiva anche una piccola locanda, non si vergognava la sera d’invitare i clienti di passaggio a recitare la corona con la famiglia. E la madre Giuseppina Poncet-Montange, donna molto pia, notando in Gabriele disposizioni poco comuni verso la pietà e la pratica delle virtù, non risparmiò zelo per farne un giovane secondo il cuore di Dio.
Dal diligente parroco, don Joseph Rey, Gabriele ricevette la prima istruzione religiosa. Frequentò per alcuni anni la scuola presbiterale di Châtillon-de-Michaille, ma si accorse che la sua vocazione non era il sacerdozio, ma la vita religiosa.Marta des Garets d’Ars, sua contemporanea, ha sottolineato giustamente che “Dio ha i suoi disegni e Gabriele i suoi desideri. E che quando Dio parla ad un’anima che ascolta, tutte le vedute umane non sono più che semplici illusioni…”
Docile agli insegnamenti ricevuti, visse le necessità della sua parrocchia, e fattosi più maturo, partecipò alla ricostruzione spirituale e cristiana della sua terra. Era l’epoca della provvidenziale ripresa della Chiesa dalle rovine della Rivoluzione Francese, apportatrice di libertà ed uguaglianza, ma anche di tanta miseria morale ed ignoranza.
Si fece catechista ed insegnante a servizio delle parrocchie. Il vescovo di Saint-Claude, nel Giura, lo incoraggiò ad istituire un’associazione che avesse lo scopo di “istruire i ragazzi delle campagne, ed aiutare i parroci in tutte le attività parrocchiali”. Gabriele, dopo alcuni tentativi infruttuosi, divenne il Fondatore dei “Fratelli della Sacra Famiglia”. Da quel momento tutte le sue energie furono per la Chiesa ed il Regno di Dio. Seguiva personalmente le fondazioni. Correva
Con l’aiuto del Vescovo di Belley, mons. Raymond Devie, e l’appoggio del Santo Curato d’Ars, suo grande amico, l’Istituto varcò i confini dell’Ain e della Savoia: e così 140 parrocchie e comuni conobbero ed apprezzarono i religiosi-laici di fratel Gabriele Taborin.Anche il Vianney gli chiese dei Fratelli per l’istruzione dei ragazzi d’Ars e per la sua parrocchia. Quando fratel Gabriele lo incontrò per la prima volta, si stupì di sentirsi chiamare per nome, e il Santo Curato, sorridendo, gli disse che “gli amici di Dio si conoscono sempre”.
Fratel Gabriele fu un uomo di azione, ma con animo contemplativo: acquistò e ristrutturò l’abbazia di Tamié in Savoia, e vi trascorse lunghi periodi, abbandonandosi alla gioia della contemplazione e alle bellezze di un luogo incantevole e solitario, “dove Dio lo si sente più vicino. Nel 1841 e precisamente il 28 agosto coronò un suo grande desidero: l’approvazione da parte del papa Gregorio XVI della sua piccola Congregazione. In quell’occasione gli fu anche conferito il titolo di “catechista apostolico”. L’anno seguente ottenne da Carlo Alberto, re di Sardegna, l’approvazione dell’Istituto nel Regno Sardo e l’esenzione dal servizio militare dei Fratelli savoiardi.
Nel mese di settembre del 1864 quasi improvvisamente, l’assalì una certa rigidità delle membra, accompagnata da spossatezza e, all’inizio di ottobre, la grande debolezza lo obbligò a mettersi a letto.Dappertutto si pregava per la sua guarigione. Mons de Langalerie, vescovo di Belley, accompagnato dai canonici, gli fece visita il 9 novembre ed anche il 12, prima di partire per il suo giro pastorale. Il 18 novembre fratel Gabriele chiamò il canonico Giovanni Maria Desseignez e si confessò. Il 21 rinnovò la sua consacrazione alla Santa Vergine e ricevette per l’ultima volta la santa Comunione. Alle 3 e mezzo del 24 novembre 1864, nella casa madre di Belley, si addormentò nel Signore.
La camera ardente fu allestita nella più grande sala della casa. I sacerdoti della città, i membri delle varie Congregazioni religiose, amici e conoscenti, in una processione continua, vennero a pregare per il suo riposo eterno. Il 26 si svolsero i funerali con la partecipazione delle autorità civili e religiose e di una grande folla.
Il 14 maggio 1991 il Santo Padre Giovanni Paolo II ha decretato l’eroicità delle virtù.
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